Al fine di garantire la nascita e la prosecuzione di un percorso di cure, ovvero di un sodalizio terapeuta-paziente finalizzato allo svolgimento di un lavoro di conoscenza e trasformazione, è fondamentale il rispetto “religioso” e assoluto di alcune regole o norme di comportamento. Queste costituiscono le “fondamenta” di ogni buon percorso di cure a garanzia del corretto svolgimento dello stesso e della sua efficacia.

In particolare prima dell’avvio del lavoro vero e proprio si definiranno con il paziente i seguenti punti costituenti l’ossatura e la cornice del “Contratto Terapeutico” tra paziente e professionista:
- Viene richiesta la collaborazione e l’impegno attivo del paziente, anche al di fuori della seduta psicologica;
- Eventuali difficoltà relative al lavoro con lo psicologo o alla relazione divengono materiale da trattare in seduta;
- In ogni caso e a prescindere da come si svilupperà la terapia, ci si accorda sulla realizzazione di una seduta di conclusione allo scopo di focalizzare gli obiettivi raggiunti ed eventualmente gli aspetti o le aree di lavoro ancora inesplorate;
- Verrà stabilito, secondo le reciproche esigenze e a seconda della tipologia di percorso, degli spazi settimanali fissi. La seduta avrà una durata tra i 30 e i 45 minuti (per le psicoterapie);
- Verrà concordato l’impegno ad essere presente e puntuale da parte di entrambi. Solo in caso di eccezioni ed emergenze è possibile chiedere il recupero della seduta in altro giorno. Nel rispetto dell’impegno preso, le sedute disdette o saltate sono soggette a pagamento;
- Verrà firmato un modulo di consenso al trattamento dei dati e di accordo sui suddetti termini della collaborazione.
Resta inteso che quanto emerso in seduta è protetto dal segreto professionale.