
Considero di fondamentale importanza illustrare come svolgo il mio lavoro e che tipo di approccio amo mantenere di fronte ad una domanda di aiuto. E’ utile differenziare le varie fasi di conoscenza e presa in carico come segue:
- Incontro/i di conoscenza e consultazione
- Esplorazione e focalizzazione del problema o disagio del soggetto
- Definizione del tipo di intervento maggiormente appropriato
- Definizione condivsa dell’obiettivo principale che si vuole raggiungere
Incontro di conoscenza e consultazione
Il primo incontro informativo è uno spazio che viene dedicato all’ascolto delle problematiche personali. Spesso è anche l’occasione per dissipare i pregiudizi e le paure irrazionali associate comunemente allo svolgimento di un percorso psicologico o di supporto emotivo. Serve a capire se si potrà lavorare assieme oltre che iniziare a dare uno sguardo alla problematica.
Esplorazione e focalizzazione del problema o disagio del soggetto
I successivi tre/quattro incontri vengono dedicati all’esplorazione della situazione problematica presentata e della richiesta che viene fatta. Gli incontri sono caratterizzati da un’intervista piuttosto dettagliata sulla storia di vita e sulle diverse aree di funzionamento del soggetto al fine di individuare obiettivi costruttivi e realistici.
Questi primi incontri sono inoltre utili per valutare la presenza di motivazione e della compatibilità necessarie alla collaborazione. In questa fase si plasmano le basi per la costruzione di un’intesa e una relazione fiduciaria tra paziente e terapeuta. Questa fase è fondamentale per le successive e il corretto svolgimento del processo di cura.
Definizione del tipo di intervento maggiormente appropriato
Come criterio generale possiamo dire, in modo approssimativo ma indicativo, che alla fine dei primi quattro o cinque incontri viene fatta una proposta o indicazione di lavoro da parte del professionista.
Verrà proposta una consulenza quando il problema presentato dal paziente rimane circoscritto ad un’area specifica di funzionamento e all’esigenza di una migliore gestione pratica dello stesso.
Viene proposto un couselling quando il paziente vuole solo essere aiutato a capire meglio e a focalizzare, senza avviare però interventi impegnativi o trasformativi.
Viene solitamente proposta una psicoterapia quando invece il disagio della persona, pervasivo e clinicamente significativo, è fondato sulla presenza ben radicata di una o più disarmonie delle modalità intrapsichiche e interpersonali di funzionare del paziente .
Definizione condivisa dell’obiettivo principale che si vuole raggiungere
Al termine della prima fase, fatta la proposta e valutata l’adesione attiva e informata del paziente, si dovranno definire gli obiettivi che il lavoro con lo specialista dovrà perseguire. In questa fase il ruolo del paziente è fondamentale così come quello del terapeuta, affinchè non prevalga uno spirito di “eccesso terapeutico” che porterebbe ad un fallimento o a frustrazione per eccesso di obiettivi.
La formulazione degli obiettivi terapeutici infatti non può prescindere dalla esatta e onesta valutazione delle risorse in campo sia da parte del paziente che del terapeuta.