Psicoterapia del Disturbo Istrionico di Personalità

Cosa è il Disturbo Istrionico di  Personalità

Il disturbo istrionico di personalità è un disturbo di personalità caratterizzato essenzialmente da un’intensa emotività, esternata con modalità teatrali, e da costanti tentativi di ottenere attenzione, approvazione e sostegno dagli altri, mediante comportamenti celatamente o apertamente seduttivi. Oltre allo stile interpersonale drammatico e inappropriatamente seduttivo, caratterizzano questo disturbo l’impressionabilità, la tendenza alla somatizzazione e la ricerca della novità.

Approccio Psicoterapico

Le persone che hanno questo disturbo sono solitamente difficili da curare per una serie di ragioni. Come per la maggior parte dei disturbi della personalità, le persone si presentano per farsi curare solamente quando lo stress o altri fattori situazionali inerenti alle loro vite hanno reso la loro capacità di andare avanti e resistere, di fatto, nulla. Tuttavia sono (diversamente da altri disturbi della personalità diversi), più rapidi nel cercare aiuto ed esagerano i loro sintomi e le loro difficoltà nel vivere. Poiché tendono anche a essere più bisognosi a livello emotivo, sono spesso riluttanti nel terminare la terapia.

Gli approcci della terapia di gruppo e famigliare non sono generalmente raccomandabili, dal momento che coloro che hanno questo disordine spesso attirano l’attenzione su se stessi ed esagerano ogni azione o reazione. Le persone con questo disordine spesso danno l’impressione di essere “finte” o superficiali nelle proprie relazioni interpersonali con gli altri. I pazienti spesso esprimono tutti i sentimenti con lo stesso livello di emozione, inconsapevoli della delicatezza dei loro personali stati d’animo e della vasta gamma di emozioni che hanno a loro disposizione.

La terapia dovrebbe solitamente essere di sostegno e generalmente è facile stabilire un buon rapporto con il paziente agli inizi. I terapeuti potrebbero ritrovarsi spesso nel ruolo di “soccorritori”, per cui allo psicologo è richiesto di rassicurare e soccorrere costantemente il paziente. Ogni problema è solitamente espresso in modo drammatico. Molte volte lo psicologo è percepito come una persona sessualmente attraente dal paziente.

Le questioni legate ai limiti nelle relazioni e un chiaro delineamento del rapporto terapeutico rappresentano gli aspetti della terapia più rilevanti.

Possono risultare importanti gli approcci che utilizzano una valutazione realistica delle situazioni e dei problemi per cui una terapia che si focalizza sulla risoluzione dei problemi è spesso appropriata con questi pazienti. All’inizio della terapia va affrontato il tema della motivazione e il mito della possibilità di una “magica” cura di questo disturbo.

Si manifestano spesso comportamenti suicidi in una persona che ha il disturbo istrionico della personalità. Il rischio di suicidio dovrebbe essere valutato su base regolare e la minaccia del suicidio non dovrebbe essere ignorata o esclusa. Il suicidio a volte avviene quando tutto ciò che era stato pianificato era solo un gesto dimostrativo, perciò tutti i piani dovrebbero essere giudicati con la stessa serietà. Si dovrebbe stabilire un “contratto” di gestione del rischio suicidiario per specificare in quali condizioni il terapeuta può essere contattato nel caso in cui il paziente si senta pronto a farsi del male. L’autolesionismo potrebbe caratterizzare questo disturbo e dovrebbe essere preso sul serio come una questione importante da affrontare nel corso della terapia.

Gli psicologi troveranno che assumere un atteggiamento in qualche  modo scettico durante la terapia sia utile a causa della consueta esagerazione degli eventi e dei problemi da parte del paziente. Seguendo una linea di ragionamento fino alla sua conclusione logica il paziente può di solito scoprire prospettive irreali e le paure associate ai numerosi comportamenti e pensieri. Dal momento che molte persone con il disturbo istrionico della personalità enfatizzeranno il loro fascino (“l’apparire più dell’essere”) nelle loro vite e nelle relazioni, potrebbe essere utile provare nuovi atteggiamenti. Lo psicoterapeuta può inoltre aiutarli sottolineando, durante la sessione, il momento in cui il paziente sta utilizzando dei criteri superficiali per giudicare qualcuno. Infine il paziente dovrebbe cercare di riuscire a fare ciò da solo nel corso della sua vita.

Gli approcci intuitivi o cognitivi sono di solito di gran lunga inefficaci nel trattamento di questo disturbo. Le persone con questo tipo di disordine sono spesso incapaci di esaminare le motivazioni inconsce e i loro pensieri personali fino ad un certo grado quando è utile. È probabilmente più efficace aiutare il paziente a esaminare le interazioni da un punto di vista più oggettivo e sottolineare delle spiegazioni alternative per il comportamento. L’esame e la spiegazione dei sentimenti del paziente rappresentano anch’essi due componenti importanti della terapia.

Note: Il trattamento privilegiato è la psicoterapia individuale, affiancata dalla farmacoterapia in caso di necessità. La psicoterapia psicodinamica, postulando che nelle persone che soffrono di disturbo istrionico di personalità la dinamica di base sia l’irrisolto tentativo di avere soddisfatti da qualcun altro tutti i propri bisogni, tenta di individuare col paziente l’origine di tale dinamica e le cosiddette strategie nevrotiche (es. seduzione, pensiero illogico) utilizzate per la soddisfazione dei propri bisogni. Una caratteristiche distintiva di questo tipo di trattamento è l’interpretazione del transfert (emozioni e pensieri sperimentati in una relazione significativa passata e spostati su una figura attuale) del paziente nei confronti del terapeuta. Anche la Terapia degli Schemi si è dimostrata efficace con questo tipo di Disturbo di Personalità

I terapeuti sperimenteranno spesso reazioni nel curare questo disturbo, a causa della natura drammatica del paziente. Come con il disturbo borderline della personalità, gli individui con il disturbo istrionico della personalità spesso si ritrovano discriminati dai professionisti della salute mentale a causa dei sintomi del loro disturbo. Gli psicoterapeuti e i pazienti dovrebbero essere consapevoli di questa possibile discriminazione.