Psicoterapeuta a Milano – Dott Federico Baranzini

Chi sono e Come la penso

Sono un Medico Psicoterapeuta ad approccio integrato. Lavoro nel mio studio privato di Milano nel quale mi occupo della cura psicologica di adulti con problematiche ansioso-depressive.  Lavoro anche presso la Casa di Cure Le Betulle di Appiano Gentile a Como.

Il mio intento è di essere vicino ai miei pazienti aiutandoli ad affrontare il proprio disagio, spesso orientandoli a meglio comprendere il motivo del loro stesso disagio. Per raggiungere questo scopo utilizzo ed integro differenti tecniche e competenze.

Il mio approccio alla sofferenza e al disagio personale vuole essere il più ampio e flessibile possibile: ogni essere umano è fatto a modo suo e presenta una soggettività che non può essere elusa o semplificata. Il mio apprioccio può definirsi “olistico” in quanto ha la pretesa di tenere in considerazione sia gli aspetti biologici sia quelli sociali oltre che, e soprattutto, quelli emotivo-relazionali.

Due parole a proposito di Farmaci…

Nel mio operare come psicoterapeuta reputo corretto, per una mia scelta di campo, non proporre ‘a priori’ terapie farmacologiche ai miei pazienti anche se ho la consapevolezza che in casi selezionati possono essere transitoriamente utili. In questo senso non ritengo di poter essere identificato come un “integralista” dello psichismo, ma al contrario come un fautore dell’approccio integrato.

La scelta di non proporre psicofarmacoterapie in prima persona deriva dalla personale convinzione che ognuno di noi possiede le risorse interiori e cognitive per poter affrontare ogni suo problema e imparare, col tempo, ad auto-aiutarsi. Sono altresì convinto che la mente venga prima di ogni composto chimico e che non possa essere ridotta a mero assemblaggio di circuiti e neurotrasmettitori. Nel caso quindi si ravvisi la necessità di una terapia integrata psico-farmacologica (come spesso capita di riscontrare) mi offro come referente dell’approccio psicologico demandando ad altro collega la gestione della terapia farmacologica.

 Curriculum vitae et Studiorum

Mi sono laureato in Medicina presso l’Università degli Studi dell’Insubria. Ho qiundi perfezionato la mia formazione psicoterapica presso la scuola di specializzazione diretta dal Prof S. Vender di Varese. Qui ho approfondito l’approccio alle patologie gravi e ai disturbi della personalità.

Durante questo periodo di studio ho appreso le nozioni fondamentali delle principali tecniche psicoterapeutiche, in particolare  della Psicoterapia Espressivo-Supportiva.

La psicoterapia supportiva è più orientata a rafforzare le difese e a reprimere il conflitto inconscio. Ha  caratteristiche distintive di terapia ad “ampio spettro”. Per maggiori dettagli leggi la pagina dedicata alla psicoterapia supportiva.

Avendo  lavorato per anni presso il reparto di psichiatria dell’ospedale di Varese  e presso le strutture residenziali intermedie utilizzate per la riabilitazione di questi pazienti ho potuto affinare le mie competenze terapeutiche.

Durante questa esperienza mi sono ulteriormente formato nell’applicazione della tecnica della Psicoterapia Interpersonale, nata negli anni 70′ negli Stati Uniti d’America come tentativo di realizzare una terapia di facile utilizzo e grande versatilità.

La psicoterapia interpersonale rappresenta oggi giorno la seconda forma di psicoterapia più diffusa e utilizzata al mondo dopo la Terapia Cognitivo Comportamentale o TCC. La teoria alla base della Psicoterapia Interpersonale, sviluppata nel 1970 da Gerald Klerman e Colleghi, ritiene che le malattie psichiche si sviluppino sempre all’interno di un contesto sociale e interpersonale (relazioni interpersonali). Per maggiori informazioni sulla Psicoterapia Interperosnale e sulle sue indicazioni terapeutiche leggi la pagina sulla terapia interpersonale.

La lunga esperienza lavorativa italiana e l’esperienza di formazione presso il prestigioso Cassel Hospital di Londra specializzato nella Terapia dei Disturbi di Personalità (sotto la direzione del dott Marco Chiesa), mi ha permesso di ottimizzare l’integrazione di diverse tecniche psicoterapeutiche, da quelle interpersonali a quelle espressivo-supportive, a seconda delle necessità cliniche che ogni paziente, di volta in volta, può presentare.

Dal 2004 sono regolarmente iscritto nell’Elenco degli Psicoterapeuti di Varese, depositato presso l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Varese con il numero 5758.

Come libero professionista ho a lungo collaborato con il CREST ente specializzato nella diagnosi, terapia e riabilitazione di pazienti gravi affetti da disturbi di personalità. Qui ho potuto apprendere la teoria e le basi della tecnica DBT o Terapia Dialettica Comportamentale sotto l’insegnamento e la supervisione del Dott Furio Ravera e del Dott Fabio Rancati, formatote DBT secondo il modello di Marsha Linehan. Durante questa esperienza di lavoro presso l’ambulatorio per la Doppia Diagnosi (pazienti portatori di una diagnosi psichiatrica e di tossicodipendenza) e presso le comunità terapeutiche del CREST ho potuto maturare un particolare approccio nella gestione dei pazienti affetti da tossicomania, soprattutto cocainomani.

Dal 2004 al 2014 ho lavorato come consulente presso la Casa di Cura Le Betulle di Appiano Gentile (Como) dove ho potuto affinare la mia preparazione nell’indagine psicodiagnostica e nell’utilizzo della Psicoterapia degli Schemi o Schema Therapy (in inglese), secondo il modello di Jeffrey Young. L’obiettivo principale della Schema Therapy è quello di aiutare i pazienti a trovare modalità adattive di soddisfacimento dei propri bisogni profondi. Per saperne di più leggi la scheda sulla Terapia degli Schemi.

Presso il Centro Milanese di Psicoanalisi Cesare Musatti ho affinato le mie competenze nell’ambito della Psicoterapia Psicoanalitica, direttamente derivata dagli insegnamenti di Sigmund Freud e dalla Psicoanalisi, molto utile per i pazienti più motivati e desiderosi di modificare la loro nevrosi.

Per gli psicoterapeuti di questo indirizzo, che prevede una stretta relazione tra analista e paziente, il sintomo manifestato dal paziente è la conseguenza di un conflitto inconscio o alternativamente può essere attribuibile a problemi di tipo strutturale avutisi nello sviluppo di alcuni assetti psichici. L’individuo sviluppa delle difese di tipo psicologico (come ad esempio la rimozione) in modo da rendere parzialmente gestibile l’evento problematico o “traumatico”, che tuttavia permane nel sistema psichico come conflitto inconscio esprimendosi sotto forma di sintomi. La prassi clinica è fondata sul riconoscimento ed elaborazione delle dinamiche inconsce attraverso il lavoro sul transfert e sulle resistenze del paziente nel contesto interattivo bi-personale della seduta.